Per i mercati la Grecia è praticamente spacciata, la scommessa è capire chi sarà il prossimo. A guardare in Europa sembra che Spagna, Portogallo (e Irlanda) siano in prima linea, almeno secondo le agenzie di rating. A guardare altri, però, sembra che il Giappone sia nella posizione più preoccupante, sia perché è la seconda economia al mondo sia perché il paese sta invecchiando. Il rapporto il debito/Pil è al 190 per cento, secondo gli osservatori potrebbe superare il 200 per cento nei prossimi cinque anni. A differenza della Grecia, che si finanzia grazie agli investitori esteri, solo il 4 per cento del debito giapponese riposa in mani straniere. In sostanza, il debito è finanziato in gran parte dai fondi pensione governativi ma se la popolazione diventa sempre più vecchia (il 22 per cento dei cittadini è over 65) presto i fondi non avranno opiù denaro per acquistare debito. E’ questo uno dei punti chiave, oltre alla deflazione e l’indecisione della classe politica sulle riforme fiscali, che pone “il Giappone è in prima linea per una crisi del debito in stile greco”, come scriveva il settimanale The Economist.
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Questo è ciò che succede quando si rimane in un mercato chiuso. Speriamo che il Giappone non vada in crisi altrimenti la rischia davvero grossa….
[…] Ne avevamo già parlato, come molti altri, quando la crisi giapponese pareva un processo lento e inarrestabile. La novità è che secondo il gestore di hedge fund, Kyle Bass, considerato un guru di Wall Street, la disintegrazione nipponica potrebbe essere più vicina del previsto. Complice l’apprezzamento della valuta locale (yen) Tokyo potrebbe non riuscire a far fronte a un debito pubblico stellare, da anni doppio rispetto al Pil. Kyle non dà stime temporali ma si basa su undato di fatto: “Le spese in social security e interessi sul debito contano per 44000 miliardi all’anno contro 41000 miliardi di entrate”, come spiega la rivista Fortune citata da Wall Street Italia. Anche se Kyle non dà riferimenti è bene specificare che l’aveva fatto già l’Fmi indicando la data del 2015. In quell’anno il debito nipponico supererà gli asset finanziari domestici decretando in sostanza il coma irreversibile. Non sarà dunque un collasso immediato (anche se potrebbe accelerare a causa delle pressioni valutarie che intaccano l’export). Quindi, ancora per una volta, diciamo “buonanotte Giappone”. generabanner('singlepost_3');html > body .post h3.socialbar_title { color: #666666; font-size: 12px; border-bottom: 1px solid #CCCCCC; display: block; padding: 0px 0px 2px 0px; margin: 0px 0px 10px 0px; text-indent: 0px; } html > body .post ul.socialbar { list-style: none; list-style-type:none; width: 500px; text-align: left; clear:both; margin: 0px 0px 0px 0px; padding: 0px 0px 0px 0px; background: none; } html > body .post ul.socialbar li { margin: 0px; padding: 0px; display: inline-block; background: none; } html > body .post ul.socialbar a.normal_link { display:block; width: 80px; padding:48px 0px 0px; text-align:center; text-indent: 0px; color: #336699; text-decoration: none; border: none; } html > body .post ul.socialbar a:hover { text-decoration: underline; } html > body .post ul.socialbar li.fb-line { margin: 0px 0px 0px 0px; width: 70px; text-align: center; padding: 0px 0px 0px 10px; vertical-align:top; background: none; } html > body .post ul.socialbar li.bz-line { margin: 0px 0px 0px 10px; width: 80px; text-align: center; vertical-align:top; padding: 8px 0px 0px 0px; background: none; } html > body .post ul.socialbar li.tw-line { margin: 0px 0px 0px 0px; width: 80px; text-align: center; vertical-align:top; background: none; } Condividi questo articolo […]
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