Sul cambio si è appena assistito ad una discesa violentissima e verticale: la debolezza era stata confermata dal taglio dei 1,7521 e più o meno si era intuito che il mercato tendesse a rivedere i minimi. Niente di strano dunque, se non la velocità con cui si è scesi fino a 1,70.
Attualmente non si hanno indicazioni chiare sui livelli che è possibile raggiungere, anche se comincia a prendere forma l’ipotesi di vedere segnati sul monitor 1,68 come primo minimo importante. Potrebbe dunque non essere finita la corsa al ribasso: nel caso si fosse entrati in posizione ribassista a prezzi migliori di quelli attualmente battuti, proteggere i gain spostando gli stop; al contrario chi non avesse beneficiato della discesa, dovrà attendere di rientrare da più in alto. Ad esempio un ritorno a 1,72 potrebbe essere una buona occasione per entrare short nuovamente, sempre con lo stesso target.
Il segnale di ripresa per il breve-medio periodo è distante attualmente: 1,77 è il livello da violare al rialzo per fermare il trend ribassista in corso.
Da 1,73 a 1,77 conviene chiudere tutte le posizioni in essere (oppure bloccarle) in attesa degli sviluppi, poiché il range indicato potrebbe contenere i prezzi per un certo periodo prima di prendere una direzione chiara (se i prezzi entrassero nel range insomma, avrebbe probabilmente luogo un movimento laterale).