Perché non prolungare il mandato di Jean-Claude Trichet? Questo si chiede l’editorialista del Financial Times, Paul Betts, nella sua rubrica “European View”. Mentre la Germania cerca di posizionare al vertice della Banca centrale europea la sua pedina più preziosa, Axel Weber, e l’Italia vorrebbe fare altrettanto con Mario Draghi la successione non è affatto scontata. Gli accordi tra gli stati membri non prevedono un rinnovo, ma come è accaduto in Usa con Ben Bernanke un prolungamento del mandato potrebbe essere una scelta di stabilità. Alcuni dicono che Trichet sia troppo anziano per continuare altri otto anni, ormai è vicino alla settantina. Betts, però, sostiene che l’età avanzata non sia un fattore di disturbo e che le regole possono essere cambiate. Gli esempi nella finanza sono tanti da Louis Schweitzer della Renault, alla guida del grupopo fino ai settanta, e Antoine Bernheim di Generali, che a 85 anni “non ha diminuito né ambizione né abilità”. D’altronde il rischio è palese. Chi prenderà il posto di Trichet potrebbe andare incontro alla disfatta totale, dipende da come andrà l’economia. La posta in gioco è alta, è una responsbilità.