Nessuno tocchi la Fed. Così Ben Bernanke mette in guardia Washington, e il Senato americano, sulla necessità di mantenere indipendente la Banca centrale statunitense. Un monito giustificato dal recente dibattito scatenato dalla proposta del senatore Ron Paul sulla limitazione dei poteri dell’istituto.
In serata il governatore Bernanke ha parlato anche dei rischi sistemici sempre più presenti sui mercati internazionali. Come sottolineato in un articolo di Nouriel Roubini, nuovo guru dell’economia, e da una recente inchiesta del Der Spiegel, una nuova bolla sta per scoppiare: la crescita degli asset è stata sproporzionata ed è in arrivo una nuova crisi della finanza, spinta dall’iniezione di liquidità attuata delle banche centrali.
“Per le bolle speculative, l’approccio più forte ed efficace è quello della supervisione e della regolamentazione del mercato finanziario”, ha detto Bernanke. Finora, però, nulla è stato fatto e potrebbe essere troppo tardi. Non è da escludere “un utilizzo della politica monetaria qualora sia necessario se la situazione dovesse diventare preoccupante e minacciosa per il nostro doppio mandato e cioè quello della crescita e dell’inflazione“, ha spiegato Bernanke.
