Un elevato tasso di disoccupazione rischia di diventare cronico e strutturale. Questo l’allarme lanciato dai ministri finanziari dell’ riuniti la settimana scorsa a Goteborg (Danimarca) per il vertice informale dell’Ecofin. Dopo il picco del 9,3% raggiunto in agosto, il massimo decennale, Andres Borg, presidente di turno della conferenza, ha espresso viva preoccupazione per l’incisività della crisi sul mercato del lavoro. Sembra infatti che il tasso non diminuirà, e anzi potrà toccare quota 10%; a meno che non si “ripetano gli errori del passato” e si attivi un mix di politiche mirate a risanare il sistema. La priorità è far sì che chi perde il proprio posto non venga allontanato dal mercato ma reinserito.
La settimana inizia con pochi appuntamenti macro, ma da mercoledì sarà pioggia di dati e dichiarazioni. Oggi l’attenzione è tutta per l’indice Pmi definitivo dell’area euro. Domani dall’Inghilterra solo produzione manifatturiera di agosto. Mercoledì comincia la valanga: superindice giapponese, Pil Eurozona e Ue più consuete richieste mutui e scorte di petrolio DoE. Giovedì la Banca d’Inghilterra deciderà sui tassi d’interesse alle ore 13:00, quarantacinque minuti dopo sarà l’ora della Bce. Segue conferenza stampa di Jean-Claude Trichet. Venerdì importanti gli appuntamenti con inflazione tedesca, bilancia commerciale Usa e discorso di Ben Bernanke, governatore Fed, sullo stato della Federal reserve.