La Banca Centrale Europea ha deciso d’intervenire con forza per aiutare gli stati ad affrontare le conseguenze della pandemia di Coronavirus rilanciando il programma di quantitative easing.
Aumentata portata del Quantitative Easing
La BCE ha infatti aumentato di 600 miliardi di euro il Pepp, portando il totale a 1350 miliardi di euro e lasciando invariati i tassi d’interesse. Nello specifico il tasso principale rimane pari a zero, quello sui depositi resta a fermo a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.
Questa saranno le condizioni che permarranno, in merito all’acquisto di titoli di Stato per l’emergenza pandemica, fino al giugno 2021, superando quella che era stata fissata al dicembre 2020 come precedente scadenza.
Dalla Banca Centrale Europea hanno fatto sapere che il programma in questione continuerà a esistere fino a che l’istituto “non giudicherà che la crisi del coronavirus è finita“.
Notizie che hanno portato a un sensibile calo dello spread, sceso a 171 punti col tasso sul decennale del Tesoro giù all’1,37%.
Flessibilità per spingere la crescita in avanti
Come spiegato dal presidente della BCE Christine Lagarde, questa “flessibilità” con la quale la Bce può condurre gli acquisti di debito tramite il programma Pepp per l’emergenza pandemica servirà per “fronteggiare” i “rischi di frammentazione” della ripresa e della conseguente crescita degli Stati Membri.
La BCE, ha spiegato la Lagarde, accoglie positivamente la “proposta della Commissione europea di un piano per la ripresa per sostenere le regioni e i settori più colpiti dalla pandemia” sottolineando che l’istituto centrale europeo non si tirerà indietro, osservando la situazione per poter prendere tutte le decisioni vitali al fine proteggere il sistema economico europeo dalle conseguenze della pandemia.
E spiega inoltre sulla sentenza di Kalrshue in merito al quantitative easing e alla Germania:
“La Bce è soggetta alla giurisdizione della Corte europea di giustizia [che ha giudicato gli acquisti di bond] in linea con il nostro mandato. Abbiamo certamente preso nota del giudizio, che è diretto al Parlamento e al Governo tedesco. E siamo fiduciosi che verrà trovata una buona soluzione che non comprometterà l’indipendenza della Bce, la legge europea e la sentenza della Corte europea“.
I mercati hanno ovviamente reagito bene all’annuncio delle BCE sebbene vada sottolineato che non pochi sono rimasti sorpresi della posizione presa. Ci si aspettavano infatti maggiore rigore e meno collaborazione per ciò che riguardava il programma di quantitative easing.
La decisione della BCE fa ben sperare in una volontà comune di ripresa dalla pandemia di Coronavirus nonostante le divergenze e le diverse situazioni.