Può sembrare una contraddizione in termini quella di sottolineare come il cross euro-dollaro sia al ribasso e la moneta verde si prepari ad un calo sostenuto: eppure secondo diversi analisti questa situazione di volatilità a danno del conio europeo potrebbe presto fermarsi a causa di ulteriori problemi che la moneta verde si sta preparando ad affrontare.
Partiamo da un primo presupposto: il dollaro ha sempre rappresentato la valuta rifugio nei momenti di difficoltà. Eppure in questi mesi viene scambiata molto vicino ai suoi minimi. Wall Street Italia riporta il pensiero di due analisti di grido come Michalis Ditsas e Fabrizio Quirighetti e secondo questi esperti, il conio statunitense si troverà ad essere scambiato ad 1,30 contro l’euro entro la fine dell’anno. Una delle prime regioni addotte è la differenza tra il ciclo di inasprimento della FED e la normalizzazione della politica monetaria europea e giapponese: in questi ultimi due casi si è appena all’inizio del percorso e si tratta di un fattore da non sottovalutare.
Non solo, bisogna anche ricordare che il ciclo espansionistico in Europa e Giappone è meno avanzato rispetto agli Stati Uniti, fattore che porta i fondamentali economici a segnalare nei prossimi tempi un rafforzamento dell’euro e, infine, dello yen rispetto al dollaro. Si vuole poi aggiungere a ciò i dazi di Donald Trump sulle importazioni ed il loro effetto? Euro e yen in particolare guadagneranno dalla reazione dei mercati.
E per ciò che riguarda il mercato valutario non si può non considerare che i costi di copertura contro il rischio di cambio del dollaro sono aumentati rispetto all’ultimo trimestre del 2017: questo si traduce in un potenziale calo della moneta verde perché risulta troppo impegnativo e costoso investire in Treasury USA per gli operatori giapponesi ed europei.