Il dollaro scende ai minimi storici da due mesi dopo la giornata borsistica di oggi, confermando la sua fase di debolezza, mentre l’euro continua la sua ripresa portandosi ai massimi. Non pesa dunque la crisi politica della Germania, e la moneta unica continua ad apprezzarsi sul biglietto verde. La coppia EUR/USD avanza dello 0,18% e si pone questa mattina al suo massimo dall’ultima settimana di settembre, con quotazione a 1,1954 dollari.
A spingere la moneta unica i record dei dati sulla fiducia dei consumatori in Germania, che riescono a superare le preoccupazioni sul governo Merkel e prospettano una forte ripresa economica in Germania. Le imprese investono sempre più e le esportazioni teutoniche vanno sempre meglio. E l’euro sembra alla base di nuovi tentativi socialdemocratici nel governo. Così oggi l’indice del dollaro è sceso di nuovo, cedendo lo 0,24% per arrivare a 92,50 punti.
La coppia USD/JPY scende dello 0,46% e si attesta a 111,02 yen. Non si registrava un dollaro così debole sulla valuta giapponese dal 18 settembre. In America l’inflazione non decolla, e questo inizia a far preoccupare i mercati in riferimento all’aumento dei tassi da parte della Fed.
Per questo, il discorso di domani del futuro presidente Fed Jerome Powell sarà molto seguita, assieme agli sviluppi sulla riforma fiscae del presidente Trump.