Era qualcosa di preventivato in caso di “Hung Parliement” e da questo punto di vista le elezioni inglesi non hanno deluso: la sterlina è crollata dopo che Theresa May ha di fatto perso la maggioranza assoluta ma è riuscita in breve tempo a limitare danni che potevano essere gravissimi.
E’ stata la velocità con la quale ha trovato un accordo per la formazione del Governo a ripagare a stretto giro sul valore della valuta, rendendo possibile agli investitori di digerire con maggiore facilità una pillola che il giorno dei risultati si era rivelata davvero amara. Nell’ultima seduta della settimana la valuta inglese ha continuato a scendere, fermandosi a 1,27 nei confronti del dollaro, ma ha comunque limitato il passivo rispetto a quello che sarebbe potuto accadere con la situazione in atto in questo momento.
Alla chiusura dei mercati valutari è stato possibile rilevare come il conio inglese abbia perso circa l’1,6% sia nei confronti della moneta statunitense che in quelli dell’euro: va sottolineato che il post voto relativo alla Brexit fu decisamente più tragico. Certo, questo non significa che la sterlina sia salva: per come appare essere al momento la situazione è possibile indovinare una fluttuazione senza sosta della sterlina dato che l’attuale assetto politico britannico mette in dubbio tante di quelle che erano le certezze relative all’uscita dall’Unione Europea. Un “hard Brexit” potrebbe portare ad un ulteriore deprezzamento della moneta e questo è qualcosa da evitare e per quanto si inviti ad osservare prima di agire sono diversi gli analisti che consigliano di iniziare a vendere le sterline.