L’euro scende sui principali listini, dopo l’euforia per la vittoria di Macron, al primo turno delle elezioni francesi. I mercati tornano a riflettere sul futuro della moneta unica, e in particolare sulle prossime decisioni della Banca Centrale Europea, che dovrà decidere sui QE. Draghi aveva detto di voler proseguire il programma di iniezione di liquidità, rallentandolo, anche in vista degli effetti positivi sull’inflazione che si erano avuti a febbraio. L’inflazione ha però rallentato, per l’Eurozona, e le previsioni del 2% sembrano disattese. Oggi l’euro ha chiuso al minimo nei confronti del dollaro, attestandosi a quota 1,0882, mentre il biglietto verde ha toccato un massimo sullo Yen, segnando un 111,68. Il dollaro dovrebbe continuare la sua ascesa, secondo gli analisti, dopo le dichiarazioni che saranno rese questa sera, dal presidente Trump. Si parlerà di riforma fiscale, e se il presidente sarà convincente, il dollaro domani, dovrebbe portarsi a nuovi massimi. Da un dollaro all’altro, a soffrire sono i dollari australiani e neozelandesi, che perdono terreno sia per i dati non positivi per il continente, per quel che riguarda l’inflazione, sia per l’empasse economico cinese, mercato primario per i due paesi. Altro fattore, che incide anche sul dollaro canadese, la stagnazione delle valutazioni delle materie prime, che perdura già da due mesi.