Il biglietto verde americano in recupero nella seduta odierna sul Forex, grazie alla notizia delle nuove misure espansive decise dalla Banca centrale cinese.
La People’s Bank of China ha annunciato il taglio dei tassi e la riduzione dei coefficienti di riserva obbligatoria per le banche, nel tentativo di contrastare le tensioni che si sono manifestate sui mercati finanziari e che ieri, in un’ondata di rinnovata avversione al rischio, hanno spinto il biglietto verde ai minimi da sette mesi nei confronti di euro e yen.
Già in discesa in mattinata di circa un figura rispetto alla chiusura di ieri, dopo l’annuncio della Banca centrale cinese l’euro/dollaro è sceso al minimo intraday di 1,1456; ieri il cambio era salito fino a quota 1,1715.
Allo stesso modo il dollaro/yen si è spinto al massimo di seduta di 120,39 dopo essere scivolato ieri del 2,9%, fino a 116,47, registrando la flessione giornaliera più ampia da cinque anni.
Parallela al recupero del biglietto verde è la discesa odierna delle quotazioni dell’oro dal massimo da sette settimane raggiunto venerdì scorso a quota 1.168,40 dollari l’oncia.
“La mossa cinese sui tassi ha dato sostegno all’appetito per il rischio” spiega lo strategist di Seb Richard Falkenhall. “Ma è troppo presto per dire che è tornato il momento di acquistare dollari, visti tutti i bruschi movimenti che abbiamo avuto negli ultimi giorni. Nel lungo termine rimaniamo ribassisti sul dollaro”.
Nonostante l’intervento delle autorità monetarie di Pechino, il mercato continua a guardare con preoccupazione ai rischi di un rallentamento economico della Cina e alle eventuali conseguenze per la crescita globale. In questi giorni gli operatori hanno rimesso in discussione la possibilità che la Fed possa procedere con un rialzo dei tassi già nel meeting di settembre, scenario che solo la settimana scorsa in molti davano ormai come probabile.