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Cina, terza svalutazione dello Yuan in tre giorni

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Quella in corso è senza ombra di dubbio una delle decisioni di politica monetarie più clamorose sul fronte orientale durante gli ultimi vent’anni.

La Cina ha svalutato lo yuan, la sua moneta, per tre volte nell’arco di 72 ore.  Negli ultimi giorni è stato proprio il 3,5% di valore perso dalla moneta cinese che ha spaventato le borse internazionali, gli investitori e anche i paesi che rischiano di ritrovarsi molto meno competitivi della Repubblica popolare.
Le borse hanno risentito in maniera negativa dell’operazione, andando a picco dopo la tripla svalutazione.
Ma perché la Cina ha svalutato per tre volte lo yuan? E quali conseguenze potrebbe portare quest’operazione? Il parere degli esperti:

La prima conseguenza derivante dalla svalutazione dello yuan è sicuramente quella di rendere le esportazioni cinesi più competitive, favorendo in questo mondo la crescita economica nazionale. La tripla svalutazione dello yuan, oltre ad aver permesso all’economia del paese di rifiatare, ha permesso anche al partito di prendere del tempo per portare avanti le riforme. L’obiettivo è quello di mettere in chiaro che l’economia del paese è destinata ad avere sempre più regole, questo in risposta agli speculatori che nelle ultime settimane hanno fatto traballare i mercati finanziari. Analizzate le conseguenze della svalutazione dello yuan all’interno del paese, è possibile affermare che gli obiettivi che la Cina intendeva perseguire mettendo in atto questa operazione erano sostanzialmente due: rilanciare la crescita nazionale favorendo le esportazioni e aiutare la moneta cinese a diventare più reattiva alle oscillazioni dei mercati internazionali.

A questo punto, l’unica cosa che resta da capire, è come mai siano state messe in atto tre svalutazioni nel giro di poche ore.
Dopo aver annunciato il -1,9% a inizio settimana, infatti, nessuno si sarebbe aspettato che si sarebbe arrivati dopo 24 ore al -3,5% e successivamente al -4,6%.

La risposta più probabile può essere riscontrata in un errore di valutazione iniziale; il partito, dopo essersi reso conto che la svalutazione del 1,9% avrebbe avuto conseguenze m