E’ finalmente arrivato anche il momento della decisione sui tassi di interesse della Banca d’Inghilterra che, però, come da attese, ha preferito mantenere il riferimento invariato al minimo storico dello 0,5%. La sterlina è stata scossa dall’annuncio sui tassi della Bank of England, ma non è riuscita ad allungare sul dollaro americano. La motivazione sembra essere riconducibile per lo più a fattori tecnici. Infatti, tra 1,5590 e 1,56 si è formata una zona di vendita che finora ha impedito ulteriori strappi al rialzo del pound.
La formazione di una solida resistenza a 1,56 dollari ha facilitato l’aumento dell’esposizione short sulla sterlina, considerando che i prezzi hanno raggiunto un’area-chiave del mercato coincidente anche con la resistenza dinamica della media mobile a 200 giorni. A contatto con le resistenze è partita una forte discesa delle quotazioni fin sotto area 1,55. Negli ultimi giorni il tasso di cambio sterlina/dollaro aveva mostrato un andamento laterale tra 1,56 e 1,5450.
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Tuttavia, favorita anche da buoni dati macroeconomici, la sterlina si è spinta probabilmente ben al di là del suo reale potenziale considerando che negli ultimi due mesi ha guadagnato quasi il 5% sul biglietto verde. Lo scorso 12 marzo il “cable” toccava il livello più basso da giugno 2010 a 1,4830, riflettendo al meglio le difficoltà dell’economia britannica e le aspettative di taglio del rating Tripla A del paese. Poi è avvenuto un deciso rimbalzo tecnico, favorito dal ritrovato clima di ottimismo sui mercati finanziari e dalla decisione della Bank of England di non aumentare il piano di quantitative easing.
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Anche ieri la BoE ha deciso di non modificare il programma di stimoli monetari da 375 miliardi di pound all’anno, nonostante l’econbomia britannica sia ancora in palese difficoltà. Tuttavia, all’interno del Monetary Policy Committee della BoE c’è una profonda spaccatura tra favorevoli e contrari all’aumento del piano. Il governatore Mervyn King, favorevole a un incremento degli stimoli monetari fino a 400 miliardi di sterline, è stato messo in minoranza nel board.