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Australia investe riserve valutarie in bond cinesi

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 L’Australia ha annunciato che investirà parte delle sue riserve valutarie in titoli di stato cinesi. Si fa, dunque, sempre più stretta l’alleanza tra la terra dei canguri e il gigante asiatico dopo che a inizio mese era stato siglato un accordo valutario tra i due paesi per la conversione diretta delle proprie monete senza passare attraverso il cambio con il dollaro americano. La Reserve Bank of Australia (RBA), ovvero la banca centrale del sub-continente oceanico, ha ottenuto il via libera dalla People’s Bank of China (PBOC).

La RBA potrà così investire il 5% delle sue riserve in valuta estera in titoli di stato emessi dal governo di Pechino. Considerando che nei forzieri della RBA sono custodite 48 miliardi di dollari di riserve valutarie, Sidney investirà 2,5% sui bond pubblici cinesi. Philip Lowe, vice-governatore della RBA, ha sottolineato che “la decisione di investire in Cina è importante perché riflette le sempre più ampie relazioni economiche e finanziarie tra i due paesi”.

DOLLARO AUSTRALIANO SEMPRE PIU’ “VALUTA RIFUGIO”

Questa nuova intesa con Pechino arriva, quindi, a poco più di due settimane dall’accordo valutario da 30 miliardi di dollari raggiunto da Julia Gillard, primo ministro australiano, per rendere direttamente convertibili sia il dollaro australiano che lo yuan cinese negli scambi commerciali tra i due paesi. D’altronde, la Cina è di gran lunga il primo partner commerciale per l’Australia, che esporta nell’ex impero celeste buona parte delle sue ingenti ricchezze del sottosuolo per sfamare l’insaziabile domanda di materie prime della seconda potenza economica mondiale. La Cina ha grandi interessi in Australia, testimoniato da numeri inequivocabili.

INVESTIRE SUL FOREX SEGUENDO LE MOSSE DELLE BANCHE CENTRALI

Tra il 2006 e il 2011 gli investimenti cinesi in Australia sono cresciuti mediamente del 90% circa ogni anno. Si tratta di un ritmo che non ha precedenti. Tra gennaio e febbraio 2013 è stato raggiunto un clamoroso ritmo di crescita degli investimenti del 282%. La Cina ha bisogna di metalli e altre materie prime che l’Australia ha in abbondanza, tanto che ormai un terzo dell’export australiano è diretto verso il gigante asiatico.