Dopo la debacle di ieri sul forex, il tasso di cambio euro/dollaro sta provando a rimbalzare in attesa di notizie dal G-20 in programma oggi e domani a Washington. Sul tavolo dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali ci sono alcuni temi caldi come l’outlook economico, la guerra delle valute e i paradisi fiscali. L’andamento dell’economia globale è un argomento molto “caldo”, che i policy maker affronteranno senza dubbio a partire dalla crisi dell’area euro dopo che il Fmi taglia stime di crescita mondiale 2013 appena due giorni fa.
Si parlerà ancora una volta della cosiddetta guerra delle valute, soprattutto dopo la recente mossa di politica monetaria del Giappone che ha avviato un imponente piano di immissione di liquidità per combattere la deflazione provocando un deciso deprezzamento dello yen. I paesi del G-20 dovrebbero confermare l’impegno a evitare svalutazioni competitive delle proprie valute per ottenere vantaggi commerciali. Il Giappone, quindi, non dovrebbe essere menzionato direttamente.
Infine, si parlerà anche dei paradisi fiscali e della lotta all’evasione. Intanto, sul forex il cambio euro/dollaro quota in area 1,3050 dopo l’andamento molto negativo mostrato nella giornata di ieri. L’euro crolla a 1,30 dopo parole di Weidmann (Bundesbank), secondo il quale la crisi dell’euro durerà altri dieci anni. Le dichiarazioni del numero uno della Buba hanno fatto crollare la moneta unica fino a 1,30. Jens Weidmann ha anche aggiunto che la Bce potrebbe tagliare i tassi di interesse nell’eurozona se l’economia dovesse peggiorare e l’inflazione restare sotto controllo. Stamattina il cambio euro/dollaro sta rimbalzando ma ha trovato una forte resistenza in area 1,3050 – 1,3060.
Se dovesse avvenire il breakout esplosivo di questa resistenza, i prezzi potrebbero accelerare al rialzo fino in area 1,3080 prima e 1,31 poi, anche se il pattern reversal su base daily evidenziato nella seduta di ieri fa pensare a un proseguimento del ribasso nei prossimi giorni. Il segnale short scatterebbe sotto 1,30, che darebbe il via a una discesa fino a 1,2950 prima e 1,2880 poi.
