Lo yuan è stato scambiato oggi a livelli molto vicini al picco massimo raggiunto ben diciannove anni fa. La valuta asiatica è riuscita a realizzare questa performance dopo che la banca centrale cinese ha aumentato il relativo tasso di riferimento fino ai massimi degli ultimi due mesi: in pratica, sta crescendo l’ottimismo per quel che riguarda il miglioramento dell’economia (vedi anche Yuan, i contratti a termine ancora in rialzo). In effetti, bisogna sottolineare come la People’s Bank of China abbia aggiunto a questo valore giornaliero altri 0,03 punti percentuali, tanto che ora si è arrivati fino a 6,2711 yuan per ogni singolo dollaro, come non veniva registrato dallo scorso 15 gennaio.
È sensibilmente migliorata la domanda di yuan grazie alle aspettative che sono rivolte alla nuova leadership dell’ex Impero Celeste, ritenuta in grado di introdurre politiche utili per salvaguardare la crescita e consentire un maggior numero di investimenti esteri nei mercati locali. Secondo la maggior parte di strateghi e ricercatori, lo yuan potrebbe aumentare di due punti percentuali nel corso di quest’anno, il doppio rispetto all’andamento del 2012. Il rialzo rilevato a Shanghai è stato pari allo 0,03%, come è stato messo in luce dai prezzi rilevati dal China Foreign Exchange Trade System.
Si è parlato in precedenza di diciannove anni in quanto è proprio dal 1993 che Pechino ha provveduto a unificare il tasso ufficiale e quello di mercato, pertanto si sta parlando di cifre molto importanti. Intanto, proprio ieri Markus Rodlauer, capo missione in Cina per conto del Fondo Monetario Internazionale, ha giudicato la divisa cinese come “moderatamente sottovalutata”. C’è anche da aggiungere come Cina e Brasile abbiano raggiunto un accordo sugli swap valutari, per un ammontare complessivo di 190 miliardi di yuan (circa cinquanta miliardi di euro), ragione per cui si può pensare che una firma in tal senso possa arrivare non più tardi del secondo semestre di quest’anno (dunque entro giugno).