Morgan Stanley ha scelto di “punire” l’Italia andando a peggiorare le stime di breve termine. Secondo quanto affermato dalla banca d’affari americana, infatti, il prodotto interno lordo subirà una contrazione di 1,7 punti percentuali, contro i precedenti – 1,2 punti percentuali. Inoltre, l’istituto afferma come vi sia il 30 per cento di possibilità che la recessione possa aggravarsi, fino a toccare i 3 punti percentuali, nell’ipotesi in cui la situazione politica non dovesse subire un miglioramento.
“L’instabilità politica” – scriveva in proposito l’economista Daniele Antonucci – “probabilmente rimarrà, anche se la formazione di un governo dovesse avere successo. Questo potrebbe complicare la richiesta di un Omt”, ovvero, di un eventuale aiuto finanziario da parte di UE e BCE.
Secondo la banca d’affari c’è inoltre un 30 per cento di probabilità che si verifichi una “paralisi politica durevole” che potrebbe provocare un calo del Pil 2013 di quasi il 3% con una contrazione anche il prossimo anno (nello scenario principale previsto invece in rialzo dello 0,4%). “Il 70% di probabilità” – ricordava invece in proposito il quotidiano La Repubblica – “è assegnato a uno scenario più favorevole con un accordo su un pacchetto di riforme istituzionali, anche se le riforme economiche probabilmente saranno rinviate ulteriormente”.
Ancora, Morgan Stanley si dice convinta che “sarebbe più difficile firmare il sostegno dell’Esm con Grillo piuttosto che con una coalizione fra centro-destra e centro-sinistra” e che nello scenario di base, inoltre, gli analisti si aspettano che l’Italia resti vicina al pareggio di bilancio primario, ma “questo probabilmente continuerà ad avere ripercussioni negative per l’economia, ed è l’altra ragione principale, assieme alle deficienze strutturali, per cui la crescita italiana rimane stagnante” (qui invece il nostro approfondimento sul declassamento del Regno Unito da parte di Moody’s).
A penalizzare il giudizio di Morgan Stanley sull’Italia è prevalentemente la revisione delle prospettive di crescita del Paese, che andranno altresì a penalizzare l’intero giudizio sull’area Euro, che nel 2013 dovrebbe maturare un Pil complessivo in flessione dello 0,7 per cento contro il precedente 0,5 per cento. sono invece state riviste al rialzo le proiezioni per Austria, Germania e Irlanda.