Gli scambi monetari nel Sultanato dell’Oman sono attualmente interessati da una serie di misure molto stringenti: l’obiettivo è quello di individuare le contraffazioni di valuta, dopo che due famiglie del paese asiatico sono finite nei guai in India per la detenzione di rupie false (vedi anche In India maggiori controlli contro le valute di Nepal e Bhutan). Le misure in questione includono anzitutto un addestramento speciale per chi deve monitorare le divise false, con delle linee guida utili per quel che riguarda l’accettazione o meno della rupia indiana che viene utilizzata in grande quantità per acquistare altre valute.
In aggiunta, vi sono anche delle norme specifiche per produrre una carta destinata ai residenti dell’Oman, in modo che siano possibili gli acquisti in valuta estera. Come ha spiegato la banca centrale, sono state rese pubbliche due circolari, una relativa ai tassi di cambio e l’altra in merito al comportamento che devono tenere gli istituti di credito. L’intento è quello di adottare tutte le più importanti precauzioni in tema di Forex. Nel caso in cui un cittadino che non è di nazionalità indiana dovesse essere in possesso di un ingente quantitativo di rupie, allora si chiederà a questo soggetto ogni delucidazione possibile in merito al denaro.
Nell’ipotesi di nazionalità omanita, invece, si terrà in considerazione il fatto che quei soldi potrebbero servire per bilanciare la quantità relativa a un viaggio di ritorno. Le indicazioni sono quindi molto precise e dettagliate, così come anche le disposizioni in merito alla rilevazione delle valute contraffatte. Le compagnie di cambio hanno proposto alla Royal Oman Police di collegare il database di queste stesse società con quello della polizia, al fine di prevenire qualsiasi tipo di documento falso che può essere prodotto al momento del cambio valutario. La proposta in questione è stata immediatamente accettata. Quello che manca a tale implementazione, comunque, è un dispositivo tecnico in grado di ricomprendere tutte le filiali.
