Dopo una faticosa negoziazione, è stata finalmente elaborata la bozza di compromesso sul bilancio Ue, con tetto complessivo di spesa a 960 miliardi di euro per gli impegni, e 908,4 miliardi di euro per i pagamenti effettivi. Per il nostro Paese, sarebbero stati stanziati 1,5 miliardi di euro da destinare alle regioni meno sviluppate della Penisola, a titolo di contributo parte degli stanziamenti speciali aggiuntivi destinati alle regioni dell’Eurozona maggiormente colpite dalle criticità.
“La cifra di 960 miliardi di euro per i cosiddetti ‘impegni’ è di 11,9 mld inferiore a quella proposta da Van Rompuy nel fallito vertice di novembre scorso” – ricordava uno speciale anticipatore condotto da La Repubblica nella sua edizione online, che poi aggiunge come – “La somma di 908,4 miliardi è per i ‘pagamenti’, ovvero l’effettiva liquidità a disposizione per le politiche europee fra il 2014 ed il 2020. I 960 miliardi sono la stessa cifra proposta verbalmente da Van Rompuy in apertura del vertice. La seconda è a metà strada fra le due ipotesi di inizio serata (fra 903 e 915 miliardi)” (vedi anche Ue promuove governo Monti).
Ad aumentare, nella bozza, sono invece i fondi per Pac (+ 1,25 miliardi di euro). Crescono di 4,659 miliardi di euro anche i fondi per la coesione “economica, sociale e territoriale” con la bozza di bilancio 2014-2020 presentata da Herman Van Rompuy che stanzia complessivamente 324,707 miliardi, contro precedente proposta pari a 320,148 miliardi di euro (vedi anche Austerità UE verso fine?).
Infine, per quanto concerne uno dei temi più caldi, quello della politica estera, è stata ridotta di due miliardi di euro la dotazione per gli affari esteri dell’Unione Europea. Il capitolo 4, che comprende anche il servizio diplomatico, nell’ultima bozza di compromesso recentemente presentata ai leader Ue stanzia una dotazione di 58,767 miliardi di euro, contro proposta del vertice di novembre pari a 60,667 miliardi di euro (e differenza negativa pari a 1,9 miliardi di euro).
