Non accenna ad arrestarsi la corsa del tasso di disoccupazione spagnolo. Il numero dei senza lavoro è infatti cresciuto ulteriormente rispetto al mese di dicembre, andando a infrangere un nuovo record negativo che pone la Penisola iberica tra le massime maglie nere del continente in quanto a sostenibilità del mercato del lavoro. Vediamo allora a che punto è giunto il deterioramento del sistema occupazionale spagnolo, e quali possono essere le possibili evoluzioni future.
Stando a quanto affermano i dati diffusi dal ministero del lavoro e della previdenza sociale, il numero dei senza lavoro è cresciuto di 132.055 persone nel mese di gennaio, in incremento di 2,72 punti percentuali rispetto a dicembre, e per un livello complessivo pari al 26% della forza lavoro, o 5 milioni di unità (vedi anche Disoccupazione Europa novembre 2012).
Più precisamente – affermava un comunicato ANSA – “il numero complessivo di 4.980.778 senza lavoro rappresenta un nuovo record, il livello piu’ alto della serie storica di rilevamento, cominciata nel 1996, a causa della recessione economica che colpisce soprattutto l’occupazione. L’82 per cento dei nuovi disoccupati a gennaio provengono dal settore dei servizi. Dal gennaio 2012 la disoccupazione e’ aumentata di 380.949 persone, pari a un +8,3 per cento”.
Preoccupazione è stata espressa dal governo nazionale, con il segretario di Stato all’occupazione, Engracia Hidalgo, che ha voluto comunque sottolineare come “si conferma il rallentamento del ritmo di incremento dell’occupazione su base annua, diminuito all’8 per cento rispetto al 13 per cento registrato nel maggio del 2012”. Oltre a ciò, prosegue ancora il segretario di Stato, “l’attuale congiuntura economica invita ad essere prudenti e a seguire l’evoluzione della disoccupazione nei prossimi mesi, per comprovare se si mantiene la tendenza” (vedi anche Pil Spagna 2012 – 1,4%).
Insomma, il governo sembra essere preoccupato, e altresì convinto che la situazione di gravità possa conoscere uno step di attenuazione nel corso dei prossimi mesi. Sarà vero?
