Il Perù provvederà al riacquisto di oltre due miliardi di dollari in bond internazionali nel corso del prossimo mese di febbraio: si tratta di un importo più alto rispetto a quello inizialmente pianificato, con il Tesoro della nazione andina che comincerà ad acquisire dollari americani per contenere l’apprezzamento della valuta locale, il sol, come è stato annunciato dal ministero delle Finanze Luis Castilla. La divisa peruviana ha infatti guadagnato 5,7 punti percentuali nel 2012, la miglior performance in un anno dal 2009.
In particolare, la performance in questione è stata agevolata senza dubbio dagli acquisti realizzati dalla banca centrale, vale a dire quasi quattordici miliardi di dollari per quel che concerne il mercato over-the-counter. La divisa, inoltre, ha raggiunto i suoi massimi degli ultimi sedici anni proprio questo mese. Secondo lo stesso Castilla, non si sta optando in alcun modo per i controlli di capitale in questo preciso momento storico, con la banca centrale che può proseguire nei suoi interventi aggressivi. I dirigenti latino americani stanno studiando ora quali sono i titoli che possono essere inquadrati come target per quel che riguarda questo buy-back, con una acquisizione che andrà a riguardare una cifra compresa tra uno e due miliardi di dollari in debito estero.
Lo scorso mese di dicembre, il dicastero economico della nazione sudamericana aveva fatto sapere come vi sarebbe stato proprio un riacquisto superiore a 1,5 miliardi di debito. Vi sono molte nazioni, tra l’altro, che hanno avvertito a più riprese circa i rischi delle possibili guerre valutarie, dalla Russia al Cile, dunque l’apprezzamento delle valute dei paesi emergenti è un argomento di stretta attualità. Il Perù rappresenta pur sempre il maggior produttore al mondo di argento, oltre che il terzo in assoluto di rame; gli investimenti diretti esteri sono dunque saliti a livelli da record, stimolando di conseguenza i ricavi del sol, altro campo su cui è necessario intervenire.