La sterlina si è indebolita per il secondo giorno consecutivo nei confronti dell’euro, scendendo al suo livello più basso degli ultimi tredici mesi: responsabile di questa performance negativa è stato senza dubbio l’ultimo report economico che ha mostrato come l’economia britannica si sia contratta più di quanto si aspettassero gli analisti nell’ultimo trimestre del 2012. Di conseguenza, la domanda per la valuta di Sua Maestà ha subito un vero e proprio freno. Anche a metà gennaio, comunque, le previsioni della Banca Mondiale avevano indebolito la sterlina, dunque questo trend di inizio 2013 non è proprio esaltante.
In aggiunta, la divisa nordeuropea ha perso terreno perfino nei confronti del dollaro, scendendo ai minimi da cinque mesi a questa parte. Il sentimento generale è dominato da una maggiore fiducia nei confronti dell’eurozona e nella sua capacità di fare meglio per quel che concerne la gestione dei principali rischi. Ecco perché l’economia britannica continua ad essere stabilmente debole. Il rafforzamento della moneta unica europea è stato favorito anche dall’annuncio della Banca Centrale Europea, secondo cui i prestiti a tre anni, di importo superiore a 137 miliardi di euro, garantiti alle banche per sopportare la crisi del debito sovrano, verranno ripagati a breve. Nel frattempo, i gilt, i titoli obbligazionari britannici, hanno visto scendere i loro rendimenti per il secondo giorno consecutivo.
Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni, la sterlina si è deprezzata di 0,5 punti percentuali, scendendo fino a quota 85,18 pence per ottenere un euro presso il London Stock Exchange. Questa valuta ha perso quasi il 3% quest’anno, la seconda peggior performance dopo lo yen per quel che concerne le dieci divise dei principali mercati sviluppati. L’outlook negativo può essere sintetizzato come segue: il prodotto interno lordo del Regno Unito ha perso lo 0,3% rispetto al trimestre precedente, quello terminato a settembre, un declino ben più consistente rispetto a quello preventivato dagli analisti (-0,1%).