Secondo quanto recentemente affermato dall’Istat, nel corso del periodo gennaio – novembre 2012 il fatturato industriale sarebbe calato del 4,4 per cento su base annua, mentre gli ordinativi avrebbero subito un passo indietro pari al 9,3 per cento. La flessione deriva principalmente dal crollo del mercato interno, in calo del 7,3 per cento, non controbilanciato dalla crescita del 3,2 per cento del mercato estero.
La riduzione del 9,3 per cento degli ordinativi è invece il risultato della drammatica diminuzione del 13,2 per cento per le commesse interne e del calo del 3,2 per cento di quelle sul mercato estero (vedi anche I mercati valutari chiudono molto cauti la settimana).
Nel solo mese di novembre 2012, proseguiva l’Istat, il fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, ha registrato una riduzione dello 0,2 per cento su base mensile e del 5,4 per cento su base annua. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo ha invece registrato una flessione del 2,4 per cento rispetto ai tre mesi precedenti.
Per quanto attiene ad un’analisi più specifica dei cali congiunturali, la flessione si sarebbe registrata per i beni di consumo (-1,1 per cento), strumentali (-0,7 per cento) e intermedi (-0,2 per cento); è invece cresciuta l’energia (+3,6 per cento).
Sempre nel mese di novembre, per gli ordinativi, si è registrata una riduzione congiunturale dello 0,5 per cento, sintesi di un calo dell’1,8 per cento degli ordinativi interni e di un incremento dell’1,3 per cento di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi, infine gli ordinativi totali sono calati del 3 per cento rispetto al trimestre precedente (vedi anche Mercato materie prime agricole).
Confrontando i dati con quelli rilevati a novembre 2011, si rileva un indice grezzo degli ordinativi in calo del 6,7 per cento. L’unico aumento si è invece registrato nella fabbricazione di prodotti chimici – + 2,8 punti percentuali – mentre il calo più grave si è osservato nella metallurgia e nalla fabbricazione di prodotti in metallo (- 12,1 per cento).