Sono ben disomogenei i risultati relativi all’ultima sessione di aste per i titoli di Stato dei principali Paesi europei. Mentre la Spagna ha visto il costo del finanziamento scendere dai suoi picchi recenti, la Francia deve fare i conti con una crescita dello stesso. Il risultato quantitativamente più sorprendente arriva tuttavia dall’Irlanda, dove le richieste degli investitori hanno toccato 3,8 volte l’offerta prevista dal locale Tesoro.
Insomma, come sottolineava poco fa Mara Monti sull’edizione online de Il Sole 24 Ore, è vero che “la domanda di titoli ad alto rendimento continua a premiare le emissioni dei paesi periferici come ha dimostrato non solo l’asta irlandese ma anche quella spagnola per 4,51 miliardi di euro di Bonos , il massimo dell’ammontare previsto per le scadenze a 3, 5 e 28 anni . Domanda superiore agli 8 miliardi di euro e rendimenti in calo per tutte le tranche: da quella 2015 con un rendimento al 2,713% dal 3,358% del precedente collocamento dello scorso 13 dicembre, alla tranche 2018 collocata al 3,77% dal 3,988%, mentre quella 2041 ha strappato un rendimento del 5,696% in calo dal 5,893% della precedente asta” (vedi anche Programma titoli di Stato italiani 2013).
Le notizie non sono esattamente positive per la Francia, che è riuscita a collocare poco meno di 8 miliardi di euro di debito pubblico con rendimenti che sembrano essere poco concorrenziali rispetto a quanto previsto dai Paesi periferici: i bond a 5 anni, per 4,045 miliardi di euro, è stato collocato a un tasso pari a 1,06 punti percentuali, contro 1,01 punti percentuali della sessione precedente.
Per quanto attiene alla già ricordata Irlanda, il bot a 3 mesi, per 500 milioni di euro, è stato collocato con rendimento pari a 0,2 punti percentuali, contro 0,55 punti percentuali della precedente asta. Un livello molto basso, premuto in contrazione dalla straordinaria domanda: 3,8 volte l’ammontare offerto (vedi anche Giudizi Ocse su banche Francia e Germania).
Nelle prossime settimane, andremo ad approfondire le altre sessioni di collocamento primario dei titoli del debito pubblico relativo alle principali economie internazionali.