I filippini che lavorano all’estero e che stanno tornando ora in patria da un paese martoriato come la Siria potranno convertire le lire della nazione asiatiche in pesos: questa operazione di cambio valutario sarà resa possibile dalla banca centrale delle Filippine, la quale ha aperto una linea agevolata proprio per tale scopo. La facilitazione a cui si sta facendo riferimento rimarrà effettiva e funzionante per un periodo pari a quattro mesi e sarà sfruttata per fornire assistenza a questi dipendenti che hanno dovuto abbandonare una nazione in preda alla guerra civile.
In base ai dati che sono stati messi a disposizione dal Dipartimento degli Affari Esteri hanno messo in luce il rimpatrio di ben 3.310 filippini alla data dello scorso 8 gennaio. Vi saranno anche degli agenti bancari specializzati e autorizzati, specialmente all’interno dei più importanti aeroporti internazionali, in modo da gestire nel migliore dei modi la procedura di cambio. Non è comunque la prima volta che l’istituto di credito centrale dello stato asiatico stabilisce un sistema simile e temporaneo dal punto di vista monetario e per gli stessi soggetti a cui si sta facendo riferimento: ad esempio, nel marzo del 2011 fu aperta una piattaforma identica che coinvolse il dinaro libico, proprio in occasione di un’altra guerra civile.
Le persone interessate avranno la possibilità di scambiare fino a un massimo di diecimila pesos in moneta equivalente. Secondo l’ultimo bollettino, inoltre, una lira siriana equivale a 0,5749 pesos. I lavoratori che sono stati finora in territorio siriano dovranno comunque fornire dei documenti ben precisi, in primis il passaporto e quelli legati alla loro occupazione. Tra l’altro, le consuete commissioni che si è soliti applicare per tali servizi dovranno essere messe da parte, con i relativi orari prolungati se necessario. Il denaro siriano raccolto verrà consegnato al dipartimento della banca centrale che si occupa delle riserve cash esattamente dieci giorni dopo averlo cambiato coi pesos.