Nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e novembre dello scorso anno i volumi totali di operazioni relative all’acquisto e alla vendita di valuta straniera da parte delle banche dell’Azerbaigian sono stati piuttosto ingenti: l’importo esatto ammonta a 12,73 miliardi di manat azeri (12,21 miliardi di euro). Come si può giudicare una operatività di questo tipo? Anzitutto, bisogna subito specificare che il dato in questione è stato fornito direttamente dalla banca centrale della repubblica caucasica. Nel dettaglio, le cessioni di valuta estera sono state pari a 9,5 miliardi di manat, con una crescita rispetto allo stesso periodo di un anno prima di 31,56 punti percentuali.
Allo stesso tempo, le vendite di tale divisa hanno riguardato un ammontare di 3,15 miliardi di manat, tanto è vero che il livello è cresciuto di oltre il 48%. Pertanto, la differenza che è stata riscontrata tra le due operazioni valutarie è stata superiore ai 6,4 miliardi di manat. Più di recente è stato rilevato anche quanto successo alla data del 1° dicembre, il giorno immediatamente successivo al termine ultimo che è stato preso a riferimento in questo caso. Un mese e mezzo fa, il cash turnover dell’Azerbaigian ha toccato quota 59,3 miliardi di manat.
Il paese in questione ha fatto parlare di sé alla fine del 2012 anche per gli sgravi fiscali per i parchi industriali, dunque gli impegni economici sono stati diversi e in vari settori. Ma che affidamento può dare una nazione come questa? Il prodotto interno lordo del 2010, giusto due anni fa, ammontava a cinquantuno miliardi di dollari americani, mentre quello pro capite sfiorava i seimila dollari; la crescita rispetto all’anno precedente fu di cinque punti percentuali. Il positivo rialzo economico e questi ulteriori dati che hanno a che fare con la moneta sono la conferma di uno stato spesso dimenticato, ma che può riservare sorprese molto interessanti.