Dopo le ultime esternazioni del presidente Aleksandr Lukashenko, bisogna ben capire quale futuro vi sarà per il settore monetario della Bielorussia: “Batka”, così è soprannominato il più potente uomo del paese dell’Europa orientale, ha infatti annunciato che la divisa ufficiale, il rublo bielorusso, non sarà svalutato all’inizio del nuovo anno, ormai sempre più vicino. Questa affermazione deriva essenzialmente dal fatto che le riserve di oro e di valuta estera della nazione a cui si sta facendo riferimento hanno raggiunto i livelli più alti di tutti i tempi.
Di conseguenza, il governo di Minsk è più che preparato per quel che concerne l’adozione delle misure necessarie per sostenere l’economia. La divisa in questione segue inevitabilmente da vicino quella russa e proprio una settimana fa si è registrato il terzo giorno di ribasso per il rublo. Quello bielorusso, al contrario, è stato costretto a subire una serie di svalutazioni a catena sin dal 2010, ecco perché per il 2013 si temeva lo stesso destino. Nel frattempo, la Russia Bianca può contrare su una linea di credito a basso costo e dell’importo pari a un miliardo di dollari che è stata accordata dalla Cina. Altri due miliardi di dollari potrebbero giungere da Mosca, visto che dalla Russia si attende un aiuto fraterno.
Il rublo bielorusso è stato introdotto nel 1992, subito dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Il collegamento al rublo russo è poi durato per diverso tempo, nonostante i russi non accettassero questa divisa come mezzo di pagamento. Nel 1993, poi, la Bielorussia e altri cinque paesi ex sovietici hanno formato un sistema monetario congiunto e basato sul rublo russo. Le versioni della moneta bielorussa sono state diverse, a partire dal 1994, proseguendo poi con le novità del 2000 e con quelle del 2002 (ci volevano 1.854 rubli per ottenere un dollaro americano). Il futuro è ancora da decifrare ed è nelle mani del presidente Lukashenko.