La vittoria dei partiti pro-indipendenza alle ultime elezioni regionali in Catalogna non poteva non avere delle ripercussioni evidenti a livello valutario: dopo il rinvio dell’accordo di bilancio dell’Ue, l’eurozona deve fare i conti anche con questa netta volontà di secessione da parte della regione spagnola, con l’euro che è caduto dopo cinque giorni di rialzi incoraggianti. La divisa comunitaria ha infatti perso terreno rispetto ad altre sedici controparti, tenendo anche conto del fatto che una di queste ultime, lo yen per la precisione, è stato capace di riprendersi dopo il peggior ribasso degli ultimi sette mesi. A questo punto, gli analisti si dicono convinti del fatto che lo stesso yen potrebbe essere venduto in grande quantità.
Una tornata elettorale di questo tipo non poteva che essere deleteria per la moneta dei diciassette stati europei, senza dimenticare che la Spagna già vive una situazione finanziaria piuttosto complicata. Nel dettaglio, l’euro ha perso lo 0,2% a Londra dopo gli 1,8 punti percentuali conquistati nei cinque giorni precedenti a cui si è già fatto cenno. La divisa in questione, inoltre, ha toccato quota 107,14 yen, vale a dire il livello più alto in assoluto per tale cambio dal 27 aprile. Il presidente catalano Artur Mas è il grande fautore del referendum sull’indipendenza ed è riuscito a ottenere cinquanta dei 135 seggi che vi sono a livello di assemblea regionale per il suo partito.
Perfino due piccoli partiti a favore dell’indipendenza si sono assicurati sedici seggi. Allo stesso tempo, comunque, la domanda relativa allo yen è stata frenata e limitata dalla speculazione relativa ad altre elezioni, quelle giapponesi del prossimo mese di dicembre, oltre che dagli stimoli monetari piuttosto aggressivi messi in campo da Bank of Japan, l’istituto di credito centrale. Tornando a parlare dell’euro, ora si attende il proseguo della giornata per capire se il ribasso peggiorerà ulteriormente o sarà compensato in parte.