La sterlina si è indebolita in maniera evidente nei confronti dell’euro, bruciando così in parte due giorni consecutivi di ricavi: in pratica, la divisa britannica ha risentito negativamente dell’ultimo report che è stato pubblicato sul settore industriale della Gran Bretagna, visto che il manifatturiero locale è vicino ai minimi di dieci mesi fa e le aspettative non sono state rispettate. A distanza di un mese esatto, dunque, la situazione è completamente cambiata, dato che lo scorso 23 ottobre la sterlina si rafforzò contro l’euro. Questi dati non erano certo previsti, ma giusto due settimane fa proprio la sterlina guadagnò grazie a Bank of England, dunque bisogna esaminare con attenzione lo scenario odierno.
Entrando maggiormente nel dettaglio, l’indice che monitora gli ordini delle industrie britanniche è cresciuto fino a un -23 lo scorso mese, mentre intanto i titoli obbligazionari locali, i cosiddetti Gilt, sono leggermente cambiati, con il Debt Management Office che è pronto a emettere dei bond index-linked. Nonostante la moneta in questione abbia ricevuto un buon sostegno dagli ultimi sviluppi dell’eurozona, vi sono ancora delle sfide che il Regno Unito deve affrontare con non poche preoccupazioni, tanto è vero che riguardano i più importanti fondamentali dal punto di vista economico.
Le ultime contrattazioni si sono caratterizzate per un ribasso della sterlina pari a 0,4 punti percentuali, con la quotazione complessiva che si è attestata sugli 80,72 pence per ottenere un euro presso il London Stock Exchange. Per quel che concerne, invece, il cambio con il dollaro, vi sono state soltanto delle lievi modifiche rispetto agli 1,5954 dollari conquistati e al livello più alto delle ultime due settimane. Il rialzo nel corso del 2012 della sterlina è quantificabile in 1,3 punti percentuali, almeno se si esaminano le dieci valute dei più importanti mercati sviluppati, una performance che merita parecchio rispetto, dato che nello stesso periodo temporale l’euro ha perso il 2,3%, mentre il dollaro l’1,6%.