Dati contrastanti per la disoccupazione statunitense. A ottobre gli Stati Uniti hanno infatti creato più posti di lavoro del previsto, ma il tasso di disoccupazione è cresciuto dal 7,8 per cento al 7,9 per cento, rimanendo pertanto in fase crescsente, ma pur sempre inferiore alla soglia psicologica dell’8 per cento, oltre alla quale nessun presidente è mai stato rieletto. Il mese scorso sarebbero stati creati 171 mila posti di lavoro: eppure, non tutte le valutazioni sul mercato del lavoro statunitense sembrano convincere gli analisti.
Ovviamente pessimista il candidato repubblicano Mitt Romney, secondo cui – precisa La Repubblica – “i dati sul mercato del lavoro “ci ricordano che l’economia è virtualmente a un punto morto. Il tasso di disoccupazione è più alto ora di quando il presidente Obama ha assunto l’incarico”. A gennaio 2009 era al 7,8%, ma è stato superiore all’8% per 43 mesi, la serie più lunga da quando è iniziata la raccolta dei dati del 1948”.
“Il presidente Obama” – afferma Romney in un comizio in Wisconsin – “non ha mai capito come si creano i posti di lavoro. Con Obama gli Stati Uniti potrebbero andare incontro ad un’altra recessione (…) Io dal primo giorno in cui sarò presidente aiuterò gli americani a tornare al lavoro. Obama si è più concentrato sull’Obamacare che sulla creazione di posti di lavoro. E gli elettori indecisi dovrebbero guardare di più ai risultati ottenuti negli anni dai candidati per scegliere”.
Il presidente Obama si mostra invece nettamente soddisfatto. “L’economia americana sta facendo progressi reali” – afferma Obama – “Ad ottobre nel settore privato ci sono state più assunzioni che negli ultimi otto mesi (…) Finché ci sarà un solo americano che cerca lavoro e non riesce a trovarlo, la battaglia continua e abbiamo ancora del lavoro da fare”.
Nel dettaglio del mese di ottobre, l’economia americana ha creato 171 mila posti di lavoro contro i 125 mila attesi. In rialzo anche la revisione degli occupati del mese di settembre e di agosto, che giungono a 74 mila unità. Il settore privato ha contribuito con 184 mila posti di lavoro. Da luglio, quindi, l’economia americana ha creato in media 173mila posti di lavoro al mese, in aumento rispetto alla media di 67mila, mantenendo un trend positivo che dura da 25 mesi.