La sterlina è riuscita a rafforzarsi dopo aver toccato il suo livello più basso degli ultimi quattro mesi nei confronti dell’euro: la valuta britannica ha beneficiato soprattutto dell’ultimo report sull’industria del Regno Unito, in base a cui le approvazioni ipotecarie sono aumentate in maniera importante lo scorso mese, come non accadeva da sei mesi a questa parte. Due settimane fa, invece, era stata la visita greca della Merkel a far respirare la sterlina. L’apprezzamento odierno è stato favorito, inoltre, dalle dichiarazioni degli economisti, secondo cui la Gran Bretagna è destinata a uscire dalla recessione nel corso del terzo trimestre di quest’anno (quello terminato lo scorso 30 settembre).
Nel frattempo, i gilt, i titoli obbligazionari di Sua Maestà, hanno guadagnato terreno. Tra l’altro, è curioso notare come a distanza di appena ventuno giorni l’industria sia stata diversamente determinante sulle sorti della divisa. In effetti, il 2 ottobre era stato il manifatturiero britannico a penalizzare la sterlina, al contrario di quanto avvenuto nelle ultime ore. Entrando maggiormente nel dettaglio, la moneta in questione ha guadagnato 0,3 punti percentuali, attestandosi a quota 81,34 pence contro l’euro presso il London Stock Exchange.
L’attenzione non può che rivolgersi a questo punto sui dati relativi al prodotto interno lordo; nel caso in cui le stime dovessero essere positive, allora la sterlina potrà recuperare altro terreno. C’è comunque da precisare come alcuni dati possono ancora provocare qualche performance al ribasso dal punto di vista valutario. La giornata di ieri non era stata delle migliori, con la sterlina a quota 81,65 pence rispetto alla moneta unica europea, vale a dire il livello più debole dallo scorso 11 giugno. Il confronto con il dollaro, invece, ha messo in luce un indebolimento pari a 0,2 punti percentuali (con un pound ora si acquistano 1,5986 dollari americani). Le approvazioni ipotecarie, infine, sono cresciute da 30.683 a 31.175 unità nel corso del mese di agosto.