Il fiorino ungherese, la seconda valuta per performance quest’anno in relazione al cambio con l’euro, potrebbe far registrare a breve un indebolimento piuttosto deciso: la valuta magiara, infatti, è destinata a subire gli effetti negativi dei ritardi dell’Ungheria nei confronti del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea, come ha fatto sapere in un apposito report Citigroup. L’ultimo apprezzamento di questa valuta è stato inferiore agli 0,1 punti percentuali, tanto che la quotazione complessiva per ottenere un euro presso la Borsa di Budapest ha raggiunto i 284,5 fiorini. Di conseguenza, i guadagni del 2012 sono saliti all’11%, vale a dire il miglior andamento positivo in assoluto subito dopo il peso del Cile.
Nel frattempo, i rendimenti relativi ai bond governativi decennali sono saliti di tre punti base (+0,03% per la precisione), raggiungendo il 7,375%. Insomma, gli assets finanziari ungheresi sono protagonisti da tempo di un rally piuttosto interessante: non è un mistero, comunque, che il primo ministro Viktor Orban e il suo esecutivo, stiano conducendo delle trattative serrate con l’Ue e l’Fmi. Queste ultime durano ormai dal mese di luglio, dopo otto mesi di ritardi causati da alcune minacce legislative per quel che riguarda l’indipendenza della banca centrale.
Gli stessi negoziati rischiano addirittura di fallire per il piano separato che è stato approvato sempre un mese fa. Come hanno spiegato diversi analisti ed economisti, non è ancora certo se questo mese di settembre possa essere decisivo per un nuovo contatto, ma resta il fatto che gli investitori non gradiranno le notizie locali nei prossimi mesi, con un fiorino decisamente in ribasso rispetto all’euro. Tra l’altro, non ci dovrebbe nemmeno essere alcun progresso positivo in merito al salvataggio di breve termine, nonostante le forti pressioni del mercato. Il governo magiaro ha comunicato di voler proseguire le trattative in questione, ma per il momento non esiste ancora nessuna data certa da fissare.