La causa avviata dagli investitori delusi dall’IPO di Facebook potrebbe essere già arrivata a conclusione. Sembra infatti che Morgan Stanley si voglia prendere l’intera responsabilità di tutti i problemi legati alla giornata di contrattazioni avviata da Mark in persona.
Le difficoltà tecniche incontrate dagli investitori nella compravendita delle azioni sono state riconosciute dal colosso responsabile del collocamento; il rimborso potrebbe arrivare a tutti gli investitori rimasti “intrappolati” sui book di negoziazione, ma la situazione non è ancora del tutto chiara.
►TITOLO FACEBOOK NEL GIORNO DELL’IPO
Non si fa infatti più riferimento al taglio delle previsioni di Morgan Stanley postumo al collocamento delle azioni. La causa è nata non tanto per reclamare gli ordini non evasi per i disservizi della prima mezz’ora quanto per le informazioni errate diffuse poco prima dell’apertura del mercato, che hanno confuso gli investitori “retail”.
Le 33 “big” che hanno partecipato ai primi scambi invece non hanno registrato perdite consistenti, ad ulteriore conferma dei sospetti sull'”insider trading”.
►PREVISIONI USA DOPO IPO FACEBOOK
Anche se gli investitori corrono ai ripari, il crollo dei giorni successivi confermerebbe il fallimento dell’IPO; numerosi sono gli investitori che fin da subito non hanno mostrato interesse ad investire sul social network, primo su tutti Buffett che fin da subito ha guardato con scetticismo il collocamento sul Nasdaq, facendo notare come l’hi-tech “non è come la Coca-Cola”.
►FACEBOOK IN BORSA DETTAGLI UFFICIALI