Il close negativo della scorsa ottava potrebbe avere ripercussioni sui mercati finanziari anche a lungo termine, in particolar modo sul mercato italiano.
Il FTSE-Mib è infatti ormai prossimi ai livelli sfiorati con il bottom del 2009, nel pieno della crisi sub-prime che ha investito l’intero mondo; tra gli indici importanti a livello Europeo e Mondiale, il nostro di Piazza Affari è l’unico ad aver avuto un arretramento tale da rischiare di finire al di sotto dei minimi storici. Anche se da oggi si avvierà una ripresa quindi, la strada per i 44000 punti storici è ormai compromessa ed anche se la crisi finisse il nostro indice potrebbe sottoperformare rispetto agli altri.
Tolto il Dow Jones, che fa’ caso a se’ visto che si parla di un mercato ormai estremamente distante dal Vecchio Continente e quanto mai indipendente, gli altri indici Europei mostrano segni di debolezza ed anche sui book dei future Europei si moltiplicano le vendite, ma il raggiungimento dei livelli del 2009 è un’esclusiva italiana e, più dello spread, ci mette in una condizione di pericolo di lungo termine.
Anche nella giornata di oggi pesano i bancari; il pericolo dell’uscita della Grecia dall’Euro preoccupa meno solo del pericolo di un crollo dell’Euro stesso. Secondo il premio Nobel 2008 per l’Economia Paul Krugman in seguito all’eventuale uscita di Atene dall’area della Moneta Unica potrebbero scattare i prelievi dalle banche di Spagna ed Italia che porterebbero in un modo o nell’altro alla fine dell’Unione Monetaria con l’affondo dell’Euro.
►LA CRISI DELLA GRECIA COLPISCE LE BANCHE FRANCESI
Lo scenario apocalittico è oggetto di discussione; non bisogna dimenticarsi però che questo è l’ennesimo allarme di panico per l’area Euro, e come tutti i precedenti (di cui ormai si è perso il conto) potrebbe essere destinato ad essere silenziosamente smentito dal tempo.
►BLOCCO DEI PRELIEVI BANCHE ITALIANE