Dopo le tensioni sulla Spagna (scese grazie al buon collocamento dei titoli di Stato in Aprile scorso) sono arrivate le preoccupazioni per il Portogallo; questo sembra avere problemi maggiori rispetto al Paese limitrofo, tanto che la BCE potrebbe pensare ad un piano di aiuti per stabilizzare il mercato del credito. Secondo gli analisti non vi è un grande rischio di insolvenza (sopratutto grazie alla presenza dell’Eurozona) ma gli investitori potrebbero comunque ritirare le proprie posizioni ritenute ormai a rischio, creando uno squilibrio nelle casse dello Stato che a quel punto aumenterà i tassi di collocamento.
Un’altra realtà sotto la lente di ingrandimento degli analisti è il Regno Unito; secondo i dati quest’ultimo ha una situazione pari a quella della Spagna. La recessione sarebbe ormai arrivata, anche se i media non hanno fatto scattare l’allarme e le prospettive, rispetto alla Spagna, sono ben diverse.
►PORTOGALLO A RISCHIO RECESSIONE
Nonostante infatti il Regno Unito abbia subito un aumento del debito pubblico ed una contrazione del PIL (anche in questo caso con crescita inferiore al 2008) gli analisti di Goldman Sachs fanno una distinzione netta che mette il Regno Unito in una posizione di forza che prevede un rilancio dell’economia da qui a due anni circa.
A favorire il Paese probabilmente c’è la forza di una moneta storicamente importante; l’indipendenza monetaria riguardo l’emissione della carta ma sopratutto le scelte di politica monetaria sono estremamente mirate in una realtà “piccola”, almeno rispetto all’Area Euro che più volte si è trovata in difficoltà proprio a causa di politiche monetarie completamente sbagliate e generalizzate.
Le parole spese da Goldman Sachs e da tutti gli analisti verso il Regno Unito avranno probabilmente effetti positivi sui cross che interessano la Sterlina, ed in particolare sul cambio con l’Euro ci saranno movimenti importanti dopo che la posizione del Paese è stata messa in evidenza.