Il sostegno alla crescita è, di comune accordo, l’ingrediente principale della ripresa economica. Oltre ai tagli alla spesa pubblica ed alla regolamentazione della finanza, insieme al rilancio dei prestiti bancari ed interbancari, il punto cruciale da sviluppare per dare una svolta all’Eurozona è la crescita.
Se gli USA sentono meno la crisi dei subprime che ora sembra tanto lontana è proprio grazie alla crescita ed allo sviluppo, perseguito nei settori chiave che domineranno il prossimo futuro economico e finanziario.
L’Eurozona sembra stia pensando di fare la propria proposta di crescita per rilanciare il Vecchio Continente ed il nome che la contraddistingue è “Piano Marshall”. Duecento miliardi di euro verrebbero stanziati, secondo le prime voci, per l’investimento, grazie anche ai privati, in settori chiave come l’energetico e infrastrutture.
Secondo le voci in circolazione il Piano sarà presentato a fine di Giugno 2012, quando i capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea si incontreranno. Il progetto includerebbe prestiti Europei (sotto forma di Eurobond) ed una maggiore presenza della Banca Europea degli Investimenti, oltre che l’intervento del meccanismo di stabilità finanziaria permanente (EFSM).
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Sotto la copertura del firewall a pieno regime sarà più facile inoltre poter intavolare un programma di crescita che possa osare dove ora gli interventi sono ancora conservativi. Pochi sono stati infatti gli investimenti sul rinnovabile, che rappresenta il futuro del comparto energetico.
Bruxelles ha iniziato a far circolare la notizia dopo che il candidato alle presidenziali francesi ha parlato di un potenziamento della Banca Europea degli Investimenti come prerogativa per la crescita, così da dimostrare che è già in corso un percorso preciso che punta proprio alla valorizzazione delle istituzioni sovrane in Eurozona.
L’uscita dal periodo di crisi farebbe quindi un altro passo avanti guidato questa volta dai vertici massimi dell’Unione Europea, anche se l’attesa da qui a Giugno potrebbe essere molto lunga.
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