Da quando la crisi Greca è entrata nella sua fase più nera, a cui è seguito il default controllato, si parla continuamente del fallimento dell’Euro e dell’eventuale uscita dall’area della Moneta Unica di diversi Paesi. Per la prima volta la paura di un’uscita dall’Euro preoccupa le istituzioni ed in particolare il riferimento è verso la Banca Europea d’Investimenti. La BEI ha aggiunto una clausola di rinegoziazione nel caso in cui la Dracma tornasse ad essere la moneta ufficiale in merito ad un prestito di 70 milioni di euro alla società PPC.
Le probabilità di un ritorno alla dracma sono estremamente basse ma solo per il fatto che si sia arrivati a dover inserire queste forme di tutela il dubbio di un eventuale uscita dall’Euro torna sui mercati che si interrogano sulla forza residua della valuta Unica.
La pressione del Dollaro USA è stata negli ultimi mesi insostenibile; il mercato azionario del Nuovo Continente ha reagito meglio al momento difficile che invece è toccato all’Eurozona e come se non bastasse la pressione delle agenzie di rating del mondo si è concentrata proprio sul sistema del credito dell’Euro che a Maggio potrebbe risentire dell’ennesimo downgrade di massa.
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L’uscita di un qualsiasi altro Paese membro basata unicamente sulla paura del default Europeo innescherebbe una reazione che potrebbe portare proprio al crollo dell’Unione Europea, anche se per il momento si esclude completamente un’eventualità del genere. La moneta, per quanto se ne dica, si è dimostrata più forte del previsto ed inoltre è attivo il firewall Europeo doppio (temporaneo e permanente) che dovrebbe dare una sicurezza aggiuntiva anche agli scettici ed ai pessimisti. Per il momento quindi si può parlare di paura semplice ed infondata, visto che la ripresa è in corso anche se ha subito un ritiro negli ultimi due mesi.
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