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Borse asiatiche in calo

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 Scendono le Borse Asiatiche. La diffusione del dato relativo all’inflazione in Cina condizionano i mercati, con il Nikkei che chiude con l’1,50% di perdita a quota 9546 punti in questo primo Lunedì di Aprile. Le attese sui prezzi al consumo relative alla Cina vedevano un incremento a quota 3.3% contro il 3.2% del mese precedente, mentre il dato si conferma a 3.6%.

Tra i 225 titoli della prima Borsa asiatica per importanza spicca Sony, che dopo aver annunciato tagli al personale che coinvolgeranno 10 mila persone guadagna terreno portandosi in zona “verde” nonostante le perdite dell’indice di riferimento.

Nel lungo periodo il Nikkei è tra gli indici che più hanno sofferto della situazione globale della finanza; dal top assoluto prossimo a quota 40 mila raggiunto alla fine degli anni ’80 la discesa è stata verticale fino al doppio minimo disegnato (nel lunghissimo periodo) tra il 2003 ed il 2009 che forse può rilanciare nel lungo periodo l’indice.

Tra i segnali positivi si hanno una serie di swing di massimo e minimo crescente di cui non si è ancora perso l’ultimo supporto (ora a 8000 punti). Se nei mesi a venire l’andamento rispecchierà una situazione di tenuta generale allora sarà facile assistere ad un recupero di lungo periodo, incoraggiato sopratutto dalla situazione economica della Cina, sempre più affermata nel mondo. ►CINA

La seconda potenza mondiale potrebbe infatti avviare una fase di ripresa generale guidando il rialzo e gli investimenti, che ormai sono diffusi “a rete” in tutto il mondo. Fino a qualche anno fa’ la preoccupazione maggiore era per gli USA, di cui la Cina aveva una buona scorta di Dollari in grado di cambiare il mercato, mentre al giorno d’oggi sappiamo che gli investimenti del Dragone si sono estesi in lungo ed in largo e potrebbero finalmente fruttare.

BATTAGLIA DIPLOMATICA GOOGLE-CINA

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