La Banca centrale europea (BCE) ha nuovamente optato per lo status quo sul suo tasso di interesse, che ha scelto di mantenere al livello, storicamente basso, dell’1%. Questa decisione non ha sorpreso il mercato. Dei 57 economisti interpellati da Bloomberg, 55 non si aspettavano alcuna variazione.
Secondo il Wall Street Journal, la Banca centrale europea potrebbe accollarsi una parte del debito greco. I creditori privati non sarebbero dunque i soli a dover cancellare il debito ellenico, che ammonta a 350 miliardi di euro. La BCE, che detiene nel proprio portafoglio 40 miliardi di euro di debito greco “sembra essere pronta a includere le obbligazione in suo possesso nella ristrutturazione”, scrive il Wall Street Journal.
La BCE ha acquistato titoli greci nella primavera del 2010 nell’ambito del suo programma di acquisto di obbligazioni degli Stati della zona euro in difficoltà, per un ammontare compreso tra 40 e 55 miliardi di euro. Diverse fonti indicano che il prezzo medio di acquisto è salito all’85-90% del valore nominale. La BCE avrebbe sborsato tra i 35 e i 48 miliardi per acquistare tali titoli. La Banca potrebbe quindi recuperare tale somma, e quindi non perdere soldi, e, contestualmente, alleggerire il debito della Grecia.La BCE non può trattare direttamente con la Grecia e, per questo, il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), potrebbe fare da intermediario. Il coinvolgimento della BCE nella riduzione dell’onere di Atene, sarebbe in fase di realizzazione. I dirigenti della banca centrale, tuttavia, restano divisi sul potenziale contributo dell’istituto ad una ristrutturazione del debito del paese. Ogni giorno che passa aumenta il rischio di un default disordinato e di una uscita della Grecia dalla zona euro.
Di seguito sono riportati gli estratti chiave della conferenza stampa tenuta Giovedì dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, dopo la decisione del Consiglio direttivo della BCE di mantenere invariati i tassi di interesse.
– Gli indicatori disponibili confermano i primi segnali di stabilizzazione dell’attività economica ad un livello basso ma le prospettive economiche restano soggette a un elevato grado di incertezza e di rischi al ribasso. “(Questi rischi) sono soprattutto legati alle tensioni sul mercato del credito nell’area dell’euro e alle loro possibili conseguenze sull’economia reale della zona euro. I rischi al ribasso sono altresì connessi ad eventuali sviluppi negativi dell’economia globale, ai prezzi delle materie prime superiori alle attese, alle pressioni protezionistiche e alla possibilità di una correzione disordinata degli squilibri globali. “Prevediamo una ripresa molto graduale dell’economia della zona euro nel corso del 2012. I tassi di interesse molto bassi a breve termine e le misure adottate per il corretto funzionamento del settore finanziario nell’area dell’euro sostengono l’economia della zona euro “.
– L’inflazione dovrebbe restare al di sopra del 2% nel corso dei prossimi mesi, prima di cadere al di sotto di tale livello, posto come target dalla stessa BCE.
– La stabilità dei prezzi nella zona euro nel suo complesso deve essere preservata. “Ciò richiede un saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione in linea con il nostro obiettivo di mantenere l’inflazione ad un livello appena inferiore al 2% nel medio termine. Tale ancoraggio costituisce un presupposto affinché la politica monetaria possa contribuire a sostenere la crescita economica e la creazione di posti di lavoro nell’area euro.
[…] non perdere soldi, e, contestualmente, alleggerire il debito della Grecia.Continua a leggere: BCE, Mario Draghi: tassi invariati e il caso Grecia […]
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