Euro/Dollaro sale nonostante pericolo credit crunch

Da quando in Agosto lo spread è balzato in prima pagina su tutti i notiziari sembrava che di punto in bianco il mondo finanziario fosse legato esclusivamente a questo indicatori fin’ora sconosciuto; la crisi dei sub-prime non aveva intaccato il differenziale anche se si era diffusa sui mercati Europei e per questo negli ultimi 10 anni non si era mai parlato della differenza di rendimento tra i titoli di stato Tedeschi e quelli del resto dell’Eurozona.

Ora che lo spread si sta notevolmente riducendo e continua a far discutere di se, ma è ancora considerabile come indicatore economico e indice di paura? Secondo i pessimisti no. Si parla ancora di un’Europa divisa ed in forte difficoltà ed effettivamente la crisi del credito che ci sta costando il rischio di recessione si è aggravata dopo l’intervento delle agenzie di rating che sono riuscite a spostare l’attenzione mondiale tutta sul Vecchio Continente a favore degli USA che invece ha recuperato terreno dopo la fase di crisi.

Il credit crunch Europeo sembra non dipendere più dagli spread tra i vari Paesi; che questi si allarghino o si restringano non conta più ai fini del rischio che stiamo correndo e le previsioni peggiorano di volta in volta sottolineando la spaccatura ormai netta tra i diversi Paesi dell’Euro.

Attualmente però il cambio Euro/Dollaro si trova ancora in posizione di forza se consideriamo che il tonfo di ieri sembrava aver girato gli indicatori; nonostante oggi si parla di recessione Europea indipendente dalla situazione finanziaria attuale e dal restringimento degli indicatori, l’Euro reagisce positivamente e torna sopra alla quota critica di 1.31 che durante la notte era diventato il punto di ingresso rialzista, andando a recuperare 1.3200 che ora diventa la nuova resistenza da controllare. Durante la sera è previsto un allungamento verso 1.3250 (target notturno) ma solo se nelle prossime ore verrà mantenuta la quota di 1.3200 stabilmente.