Home Economia Crisi debito: l’euro…malgrado tutto

Crisi debito: l’euro…malgrado tutto

0

 Una rottura della zona euro? Nessuno ci crede, tutti lo pensano. Sia gli “anti” che i “pro” euro si chiedono quale impatto potrebbe avere un tale big bang oggi. Naturalmente, il crollo non potrebbe che muovere dalla culla della democrazia.

Un default totale della Grecia, che tutti prevedono da almeno un anno a questa parte, non sarebbe la fine del mondo, ma le conseguenze sarebbero tanto inaspettate quanto precipitose e devastanti. Inevitabilmente si innescherebbe una reazione a catena, una sorta di effetto domino. Il fallimento di un Paese causerebbe immediatamente il default del vicino paese più debole…

Questo è ciò che gli economisti chiamano “contagio“. Problema, il contagio non si ferma ai confini europei. Già il dollaro e la sterlina stanno subendo gli attacchi dei mercati. Il sistema finanziario internazionale vacilla. La volatilità delle valute diventa incontrollabile. Tutti cercano di rimpatriare i capitali. Il credit crunch minaccia, i tassi di interesse esplodono.

La tentacolare crisi del debito sovrano rappresenta una minaccia reale per la conquista più rivoluzionaria degli ultimi 60 anni, quella della costruzione dell’unione monetaria europea. L’euro, escludendo qualsiasi rischio di cambio, aveva incoraggiato un lassismo fiscale che ha portato ad un ampliamento dei debiti e dei deficit pubblici degli “studenti indisciplinati” della classe Europa, i  quali hanno violato i sacrosanti criteri di convergenza di Maastricht che la Banca centrale europea (BCE) da sola non poteva più far valere, nonostante i suoi fragorosi avvertimenti.

L’euro al momento sembra immune, in virtù della statura internazionale guadagnata, ma la crisi attuale dimostra che resta ancora molto da fare. A una moneta unica e a un’unica politica monetaria, non è stata aggiunta, come i padri fondatori sognavano, l’integrazione politica ed economica dell’Europa. I dieci anni trascorsi sono stati all’insegna della convenienza e dell’accettazione. Insomma, si è lasciato correre, tollerando e chiudendo più di un occhio. Il prossimo decennio dovrà essere quello della governance … o del ritorno al passato. Ma non è forse vero che l’Europa sa dare il meglio proprio quando è in piena crisi e tutto sembra ormai perduto?