Si poteva immaginare che un accordo, se trovato, sarebbe giunto in mezzo a molteplici difficoltà. Così è stato. I negoziati sono durati dieci ore. Ecco, nel dettaglio, le misure che verranno adottate e il resoconto di una serata che ha segnato una pietra miliare nella storia della crisi del debito.
Il summit della zona euro, che si è concluso nella notte tra Mercoledì a Giovedi è sfociato, verso le 5 del mattino dopo una estenuante maratona, in una serie di misure per risolvere la crisi, compresa la cancellazione del 50% del debito greco detenuto dai creditori privati della Grecia, e il rafforzamento del Fondo di stabilità della zona euro.
Il nuovo piano adottato per la Grecia rappresenta un successo definitivo per Nicolas Sarkozy, anche se la Francia ha dovuto cedere su alcuni punti importanti, al suo grande partner tedesco, al fine di presentare un fronte unito ai partners europei.
La serata è stata movimentata in quanto, se i membri hanno accettato abbastanza rapidamente (intorno a mezzanotte), le banche hanno ferocemente negoziato con la coppia franco-tedesca, ribattezzata nei corridoi “Merkozy”. Questi i punti principali dell’accordo:
Aiuti alla Grecia
Banche e fondi di investimento privati che detengono il debito greco hanno accettato di rinunciare volontariamente al 50% dei loro crediti sul debito pubblico entro il 2020: in particolare, da gennaio 2012, le obbligazioni dei creditori saranno scambiate con altri titoli, garantiti per 30 miliardi di euro dal Fondo di stabilità (EFSF) , il cui valore sarà dimezzato. Questo si traduce in una cancellazione di 100 miliardi di euro di debito greco, attualmente pari a 350 miliardi di euro.
Atene dovrà trovare 15 miliardi per ridurre il proprio debito attraverso la privatizzazione.
Ricapitalizzazione delle banche
Il Core Tier 1 (capitale azionario e utili non distribuiti) raggiungerà il 9% entro il “30 giugno 2012”. Per ottenere questo, “le banche dovranno fare appello soprattutto a fonti di capitale privato”. L’autorità bancaria europea ha valutato in 106 miliardi di euro le esigenze di ricapitalizzazione, operazione che coinvolgerà 70 istituti. 30 miliardi alle banche greche, seguite da quelle spagnole (26.160 milioni) e italiane (14.770 milioni).
Rafforzamento fondo salvataggio
L’EFSF, che attualmente ha una capacità di prestito di 440 miliardi di euro, sarà rafforzato, grazie a un effetto leva, fino a una potenza di fuoco di circa 1.000 miliardi. Verranno garantire alcune delle potenziali perdite degli investitori privati e saranno creati uno o più fondi speciali (società veicolo) per attrarre investitori esterni pubblici o privati, come i mercati emergenti. Il testo menziona, senza fornire precisazioni, “una cooperazione ancora più stretta con il Fondo Monetario Internazionale“.
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