Standard & Poor’s: 24 banche italiane declassate

Standard & Poor’s ha abbassato il rating di 24 banche italiane, la maggior parte di medie dimensioni con l’eccezione di Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS) e Unione di Banche Italiane (UBI Banca), in virtù del deterioramento della situazione economia dell’Italia.

Il rating a lungo termine di BMPS, la più antica banca ancora in attività nel mondo, è stato abbassato di una tacca, e portato a “BBB +”; per UBI Banca, il downgrade si traduce in un taglio del debito a lungo termine, che fa scivolare il rating a livello”A-“, secondo una dichiarazione della stessa agenzia.
L’agenzia di rating ha detto che i costi di rifinanziamento delle banche italiane potrebbero deteriorarsi a causa dei rendimenti crescenti sui titoli del Tesoro italiano.

S&P aveva abbassato il mese scorso il giudizio del debito a lungo termine di Mediobanca, Findomestic, Intesa Sanpaolo e le loro controllate Banca Imi, Cassa di Risparmio di Bologna e BIIS e BNL (BNP Paribas), quale effetto-cascata del declassamento del rating sovrano del paese. Tuttavia, ha confermato la valutazione delle due maggiori banche italiane Intesa Sanpaolo e UniCredit, a livello “A”.

L’Agenzia rileva che per 22 delle 43 istituzioni finanziarie italiane poste sotto la sua lente, potrebbe esserci una revisione al ribasso delle prospettive: un outlook negativo implica che ulteriori riduzioni dei loro rating non possono essere esclusi. Per S&P lo stesso rating sovrano rimane sotto la minaccia di un ulteriore deterioramento, così come il contesto economico potrebbe deteriorarsi.

Secondo Standard & Poor’s, senza misure di sostegno alla crescita varate dal governo e un taglio più rapido del debito pubblico, le banche e le aziende italiane continueranno a subire uno svantaggio competititvo a causa dei costi di finanziamento superiori a quelli di altri paesi dell’Eurozona. Data la complessità attuale, risulta veramente difficile comprendere come investire in Borsa.