Banche europee di nuovo in prima linea nella crisi del debito. In tutta Europa, in particolare a Parigi e Berlino, si cerca la strada da seguire. Quella per la salvezza.
Il downgrade da parte dell’agenzia di rating Moody’s, nei confronti delle maggiori banche del Portogallo e del Regno Unito, ha sottolineato l’urgenza di agire in fretta per evitare che la crisi del debito, compresa quella della Grecia, si trasformi in una crisi finanziaria. La Grecia non rappresenta oggi il problema. Il vero problema sono le banche.
La Commissione Europea ha annunciato che presenterà “nei prossimi giorni” una proposta di azione coordinata per ricapitalizzare le banche in Europa. Le misure eccezionali di sostegno annunciate dalla Banca centrale europea (BCE), tornata “in modalità crisi”, non hanno avuto l’ effetto di un miracolo.
Secondo una statistica rilasciata dall’istituto di Francoforte, i depositi overnight delle banche presso la BCE, sono saliti per il quinto giorno consecutivo, toccando un nuovo record annuale. Uh brutto segno, che riflette la scarsa fiducia degli istituti finanziari, che preferiscono depositare le loro riserve in un porto sicuro, la BCE appunto, piuttosto che prestarsi denaro reciprocamente.
Un contagio della crisi del debito per l’economia reale è uno scenario particolarmente temuto da parte degli Stati Uniti, che continuano a premere per un’azione più forte da parte degli europei. Questi, Germania e Francia in testa, devono ancora accordarsi su come procedere.
La cancelliera Angela Merkel ha ribadito la “gerarchia” da rispettare, all’interno della quale l’EFSF, il Fondo di salvataggio europeo, è visto come ultima risorse cui accedere. L’ EFSF, dopo che Malta e Slovacchia avranno ratificato il rafforzamento delle sue capacità, sarà in grado di aiutare più facilmente il settore bancario.
“Non c’è differenza tra Francia e Germania”, ha assicurato il ministero francese delle Finanze, sull fatto che le fonti di finanziamento devono essere innanzitutto private”. Ma “ci sono diverse opzioni per quanto riguarda i finanziamenti pubblici”, ha ammesso. La stampa tedesca sospetta che la Francia voglia drenare i fondi europei, piuttosto che i propri fondi per aiutare le banche, per paura di compromettere il suo rating “AAA”.
Il rafforzamento delle banche europee è un passo preliminare per un nuovo salvataggio della Grecia, che dovrebbe passare attraverso un profondo haircut dei titoli del paese. Chiaramente, le banche dell’area euro dovrebbero accordarsi per soccorrere Atene, rinunciando alla maggior parte dei loro crediti, che si tradurrebbe in perdite pesanti per loro. Il ministro dell’Economia tedesco Philipp Rösler, in visita ad Atene, ha ricevuto dal suo omologo greco Evangelos Venizelos la promessa che la Grecia avrebbe onorato i suoi debiti, sino “all’ultimo euro”. Questo è uno dei pochi viaggi fatti da un ufficiale tedesco in Grecia dopo l’inizio della crisi del debito nella zona euro, in virtù dei rapporti tesi tra Atene e il suo principale benefattore. La Germania, appunto.