Prova di forza per il dollaro canadese, che cresce ai massimi livelli degli ultimi tempi contro il dollaro statunitense, sulla scia delle opinioni di chi ritiene che l’istituzione monetaria locale potrebbe presto porre in essere una politica monetaria più aggressiva del passato in merito all’incremento dei tassi di interesse di riferimento, con ciò che potrebbe comportare per l’economia locale e per l’andamento delle mosse valutarie.
Il “loonie” – questo il nome informale della valuta canadese – ha infatti vissuto qualche giornata di passione quando il governo locale ha pubblicato un comunicato nel quale si ammetteva che la crescita dell’inflazione non è stata forte come le attese, alimentando pertanto la speculazione che a partire dal mese di settembre la Banca Centrale metta mano ai tassi di interesse di riferimento, potandoli in deciso incremento entro la fine dell’anno.
Più nel dettaglio, il report dell’Istituto Nazionale di Statistica del Canada segnala che la variazione dei prezzi al consumo è stata pari a 3,1 punti percentuali durante il mese di giugno, su base annua, contro i 3,7 punti percentuali del mese precedente, e contro una media delle attese dei principali osservatori del mercato canadese che suggeriva un incremento dell’inflazione sui prezzi al consumo pari a 3,6 punti percentuali.
Ciò che ci si può domandare è ora se questo momento di forza del dollaro canadese possa continuare o meno. Presumendo che sia impossibile il mantenimento di questo ritmo nel medio termine, riteniamo che nella prossima settimana ci possa essere lo spazio per il conseguimento di qualche margine di ripresa, del quale poter approfittare con l’apertura di posizioni rapide sul loonie, contro dollaro americano.
Vi ricordiamo infine che tutti i pareri che compaiono su queste pagine sono opinioni dei singoli autori, e non possono essere ritenuti degli inviti o delle sollecitazioni o delle consulenze ad investire sui mercati valutari secondo gli orientamenti evidenziati.