Al contrario di Euro/Dollaro, Usd/Jpy alza la volatilità scendendo sotto la media mobible a 200 periodi e dando il via alla correzione che ci si aspettava dopo la fase ascendente.
La resistenza a 80.40 deciderà le sorti durante l’ultima giornata dell’ottava corrente, ed il close si settimana sarà da valutare proprio in funzione della posizione del prezzo rispetto a questa statica.
Non vi sono al contrario supporti che possono consentire di entrare “in corsa” sul cambio; bisognerà attendere una serie di swing di massimo e minimo crescenti per decidere un punto di short da sfruttare sul grafico orario.
Situazione decisamente più complessa su Eur/Chf, dove l’alta volatilità si trasforma in un problema concreto in grado di invertire i portafogli dei trader più attivi nel giro di poche ore; meglio evitare il trading di breve e concentrarsi sui grafici di medio periodo per prendere posizioni durature su cui non si risente della volatilità di breve, troppo alta per essere controllata facilmente.
