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Moody’s attacca le banche Italiane

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 L’euforia dovuta al buon esito delle rilevazioni delle agenzie di rating su Italia, Spagna, Grecia e Irlanda è durata ben poco. Neanche il tempo di beneficiare della buona notizia e confermare la bontà del lavoro svolto fin’ora che i mercati tornano nel panico grazie alle nuove dichiarazioni di Moody’s sul sistema bancario del Bel Paese.

Questa è la prova del deterioramento della qualità degli attivi delle banche in Italia, già tornata in recessione, che influisce negativamente sulla loro già bassa redditività. Inoltre, la riduzione della leva finanziaria delle banche che ora impegna le banche, dovrà continuare a lungo, anche per i problemi di finanziamento di queste, mettendo ulteriormente sotto pressione l’economia

Secondo una delle tre agenzie di rating più influenti al mondo gli istituti di credito italiani avrebbero accumulato nella prima parte del 2012 perdite sui crediti per il 49% (dal precedente 19%). Tra gli istituti citati dalla stessa Moody’s risaltano i nomi dei due più grandi gruppi bancari italiani (Intesa SanPaolo e Unicredit) vicino a MPS, Ubi Banca e Banca Popolare di Milano. L’intervento di oggi di Moody’s rivolto al settore bancario fa’ seguito al declassamento subito da 13 istituti italiani ed in sostanza non annulla completamente le precedenti dichiarazioni di ripresa relative ai Paesi a rischio dell’area Euro. Anche se la notizia non è positiva, le aspettative di medio termine (rivolte al 2013) non cambiano e si prevede in ogni caso una ripresa generale dovuta anche alla forza dell’Euro, che potrebbe uscire più forte dalla situazione attuale tornando a contrastare il Dollaro USA.

Le aspettative relative alla crescita di lungo termine in sostanza restano invariate, nonostante la “mazzata” di Moody’s, ma la tensione superficiale di breve termine potrebbe trasformarsi in un ritracciamento anche corposo sul mercato azionario.