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Ripresa economica 2014 – Ue

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 La Commissione Europea ha pubblicato le nuove stime sull’andamento dell’economia nell’Unione Europea e nell’Eurozona. Stime che non promettono niente di buono, e che sottolineano ancora una volta quanto siano ampie e profonde le preoccupazioni per il deterioramento del mercato del lavoro. Tra i principali Paesi che mancheranno gli obiettivi prefissati, la Commissione indica i mercati di Grecia e di Spagna, mentre la Francia chiuderà l’esercizio con un deficit che supererà la soglia psicologica del 3 per cento. L’Italia, invece, non riuscirà a conseguire il target del pareggio di bilancio.

Insomma, la ripresa economica dell’Unione Europea ci sarà (intanto, qui la nostra analisi sulla recessione Ue), ma sarà molto tiepida. Per quanto concerne il nostro Paese, Bruxelles ha tagliato le stime sull’economia. “Quest’anno il Pil si contrarrà del 2,3%, nel 2013 dello 0,5% e ritornerà in territorio positivo con +0,8% solo nel 2014, assumendo che le politiche restino invariate” – sottolinea l’edizione online de La Repubblica sulla base delle considerazioni formulate dalla Commissione – “Numeri che contrastano con quelli del governo che ha previsto -2,4% per il 2012, -0,2% nel 2013 e +1,1% nel 2014. Per gli economisti dell’Ue dopo la “profonda recessione” del 2012, l’Italia vedrà una “ripresa tiepida” nel 2013-2014 a causa di “incertezza e condizioni creditizie difficili”. L’attività economica riprenderà nella seconda metà del 2013 ma a un “ritmo molto contenuto””.

Per quanto concerne il deficit, per l’Unione Europea l’Italia nel 2013 sfiorerà, ma non raggiungerà, il pareggio di bilancio, che comunque arriverà nel 2014: “l’avanzo primario supererà il 5% nel 2013 e si stabilizzerà al 3,7% nel 2014. Il consolidamento fiscale potrebbe continuare quindi per l’Ue “solo fino al 2013”. Il deficit dell’Italia sarà quindi al 2,9% quest’anno mentre resterà al 2,1% sia nel 2013 che nel 2014, assumendo che le politiche restino invariate. Palazzo Chigi prevede, invece, un deficit del 2,6% per il 2012, dell’1,8% nel 2013 e dell’1,5% nel 2014. Di conseguenza si prevede un netto peggioramento sul fronte del debito che a fine anno schizzerà al 126,5% del Pil prima di aumentare al 127,6% nel 2013. Ricomincerà a scendere lentamente nel 2014 al 126,5% (contro una stime dell’esecutivo al 125,1%)” – conclude il quotidiano.