Nessuna tregua sul grafico di Euro/Dollaro; dopo l’uscita ribassista dal range di medio periodo il susseguirsi di ribassi ha lasciato poche volte spazio ai ritracciamenti e le entrate a mercato vengono fatte solo sulla forza in giornate come quella di oggi. Riepilogando, abbiamo la tendenza negativa fin dall’8 Dicembre, quando a mezzogiorno circa la SuperTrend a 4 ore ha confermato l’inversione al ribasso e da quel momento fin’ora abbiamo visto solo due ritracciamenti sul grafico orario che hanno dato spunti operativi.
Il primo di questi a metà giornata di Venerdì scorso, che ha costretto al close in perdita chi ha sfruttato l’entrata ribassista, mentre il secondo più importante è scattato Lunedì in apertura di mercato e prosegue tutt’ora nonostante per ben 2 volte il prezzo abbia tentato il rimbalzo sui supporti estremi. La forte negatività fa’ seguito ad un discorso più ampio di lungo periodo che qualche volta abbiamo ripreso su queste pagine; l’ipotesi di una forte sopra-valutazione dell’Euro nei confronti del dollaro USA è stata sollevata dagli economisti più illustri diverse volte ed effettivamente l’idea di un cambio 1:1 non spaventa troppo anche se vedere i ribassi prendere forma sul grafico fa’ una certa impressione.
L’equilibrio che darebbe un cambio 1:1 sarebbe ben diverso da quello attuale (e da quello avuto nel recente passato) ma a giovarne sarebbe sicuramente l’economia USA che, guarda a caso, sta facendo di tutto per affossare l’Eurozona con conseguenze direttissime proprio sul cross di loro interesse.
Questo si ricollega al discorso dei rating e dell'”inspiegabile” accanimento contro gli istituti di credito Europei anche da parte della Cina, che dopotutto sappiamo essere da diversi anni il maggior detentore di Dollari USA dopo gli Stati Uniti. Se tutto questo discorso sembra reggere, allora non ci stupiremo tra qualche mese di vedere Euro/Dollaro prossimo a 1 con gli Stati Uniti che finalmente cominceranno a guardare i problemi di casa loro.
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