Giovedì scorso il tasso di cambio euro/dollaro ha toccato il minimo più basso da fine novembre 2012 poco sotto 1,2750 ma poi ha reagito con decisione, favorito dalle parole di Mario Draghi che ha fatto intendere di essere pronto ad agire sui tassi se la crisi economica nell’area euro dovesse peggiorare ancora. Venerdì il cambio è salito ulteriormente, dopo la pubblicazione dei deludenti dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. A questo punto il cambio euro/dollaro ha visto il quadro tecnico migliorare sensibilmente, grazie anche al ritorno sopra quota 1,30.
Secondo gli esperti di forex di Cmc Markets, il cambio euro/dollaro è in forte ripresa e a questo punto potrebbe raggiungere 1,3140 prima e 1,3170 poi. Oggi c’è stata la conferma di un euro ai massimi delle ultime 4 settimane a 1,3060 dollari, con ulteriore approfondimento rialzista nel corso della seduta fino a 1,3085. Il movimento bullish inizia a fare i conti con una maggiore pressione in vendite sulle resistenze giornaliere poste tra 1,3050 e 1,31.
Tuttavia, se il cambio euro/dollaro dovesse confermarsi sopra 1,30, ci sarebbe la possibilità di avviare una fase di consolidamento delle quotazioni tra 1,3050 e 1,30. In questo caso i prezzi potrebbero trovare la forza necessaria per un nuovo strappo bullish con target a 3-7 giorni compreso tra 1,31 e 1,3150. Secondo gli analisti valutari di Cmc Markets, l’euro potrebbe avvicinarsi a 1,32 dollari nel breve periodo ma sarà fondamentale una chiusura giornaliera superiore alla media mobile a 200 giorni, che in questo momento rappresenta una solida resistenza.
Nel breve periodo la view degli analisti è moderatamente rialzista, ma molte banche d’affari e broker internazionali continuano a puntare sulla forza del biglietto verde per i prossimi mesi. La casa di investimenti americana BlackRock vede euro/dollaro a 1,20 entro fine 2013. Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono anche Ubs e Société Générale. Nei prossimi giorni l’euro dovrebbe quotare tra 1,29 e 1,31, mentre solo una chiusura inferiore a 1,2750 darebbe il via a un sell-off dei prezzi con approdo probabile in area 1,2660 prima e 1,25 poi.